COMUNICATO STAMPA 08:42 12/09/2023
“Nessuna polemica e non c’è stato alcun incidente diplomatico, fin da subito abbiamo detto e fatto presente che siamo entrati nel paese a titolo individuale , in qualità di membri di un ente di terzo settore, iscritto e riconosciuto, che si occupa di primo soccorso e gestione delle emergenze. La nostra missione è stata interamente finanziata da privati cittadini e il nostro obiettivo è unicamente quello di aiutare persone bisognose, non ci interessano polemiche politiche”. È quanto dichiara Giovanni Battista Cicchetti Marchegiani, Presidente del Raggruppamento Operativo Emergenze, ROE Protezione Civile di Roma, tra i primi enti di terzo settore ad essere arrivato a Marrakech nei luoghi colpiti dal drammatico sisma e nei paesi alle pendici della catena montuosa dell’ Atlante. “Abbiamo ricevuto sempre una accoglienza calorosa da parte di tutte le autorità marocchine, che ringraziamo. Per questo motivo ogni tentativo di addossare al ROE responsabilità di un presunto incidente diplomatico, che non c’è stato, appare come un tentativo di creare polemiche di natura politica a mezzo stampa che francamente sembrano fuori luogo visto la drammaticità del momento. Il ROE non ha bisogno di cercare alcuna visibilità. Vanta una esperienza pluridecennale in materia di gestione delle emergenze, siamo sempre i primi ad arrivare sui luoghi maggiormente colpiti e non accettiamo alcuna montatura di polemiche che non ci interessano. Siamo certi che il governo marocchino sta facendo il massimo sforzo per dare assistenza e assicurare soccorsi e risorse per la ricostruzione, del resto non siamo intervenuti in Marocco in rappresentanza del Governo Italiano e per questo motivo siamo entrati nel paese come privati cittadini. Ad ogni modo abbiamo preso atto della situazione nei luoghi colpiti dal sisma, fornito aiuti e assistenza e la nostra missione può dirsi conclusa, per cui nelle prossime ore faremo ritorno in Italia”. Il team scouting del Roe, composto da quattro esperti, è arrivato a Marrakech sabato sera, nelle ore immediatamente successive alla prima terribile scossa. Le vittime del terremoto ammontano a oltre 2mila persone, ma la possibilità che il numero aumenti già nelle prossime ore è molto alta. “Siamo stati i primi ad arrivare nei paesi alle pendici della catena montuosa dell’atlante come Adassil, e abbiamo visto una situazione drammatica perché ci sono interi edifici rasi al suolo ridotti in macerie sotto le quali, a nostro avviso, potrebbero esserci ancora persone. Per questo motivo abbiamo lanciato l’allarme, unicamente per ragioni umanitarie. Ad Adassil e nei paesi vicini ci sono sfollati, feriti e persone che hanno perso tutto. La politica non deve avere nulla a che fare dinanzi a un dramma di questa portata. Non servono polemiche. È l’ora di rimboccarsi le maniche di fronte a questa tragedia umanitaria”, conclude Cicchetti Marchegiani.”